Un nuovo studio ha mostrato che l'estensione della terapia anticoagulante per un ulteriore anno può essere di beneficio dopo che i pazienti con tromboembolismo venoso hanno completato il ciclo iniziale di terapia.
Queste le conclusioni dello studio AMPLIFY-EXT ( Apixaban after the Initial Management of Pulmonary Embolism and Deep Vein Thrombosis with First-Line Therapy-Extended Treatment ).
Dopo aver completato un regime standard anticoagulante per 6-12 mesi, 2.486 pazienti affetti da tromboembolismo venoso sono stati assegnati in modo casuale a placebo oppure ad Apixaban ( Eliquis ) ( 2.5 o 5 mg due volte al giorno ) per ulteriori 12 mesi.
Il trattamento con Apixaban ad entrambe le dosi è stato associato a una forte riduzione degli eventi clinici e a nessun aumento degli eventi emorragici maggiori.
L'endpoint primario composito di morte o di recidive di tromboembolismo venoso sintomatico, è risultato ridotto in modo significativo nel gruppo Apixaban, dal 11.6% nel gruppo placebo al 3.8% nel gruppo Apixaban a basso dosaggio e al 4.2% nel gruppo Apixaban ad alto dosaggio ( p inferiore a 0.001 per entrambi i confronti ).
Sono stati riportati pochi eventi emorragici maggiori: 4 ( 0.5% ) nel gruppo placebo, 2 ( 0.2% ) nel gruppo Apixaban a basso dosaggio e 1 ( 0.1% ) nel gruppo Apixaban ad alto dosaggio.
Sanguinamenti clinicamente rilevanti ma non-gravi si sono verificati nel 2.3% del gruppo placebo, nel 3% del gruppo Apixaban a basso dosaggio, e nel 4.2% del gruppo Apixaban ad alto dosaggio.
Secondo i ricercatori i risultati dello studio hanno fornito un razionale per continuare la terapia anticoagulante nei pazienti con tromboembolismo venoso per i quali vi è incertezza circa il valore della terapia anticoagulante continuato.
E’ stato calcolato che è necessario trattare 14 pazienti per prevenire 1 caso di tromboembolismo venoso ( number needed to treat, NNT=14 ). ( Xagena2012 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2012
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