Dopo una sindrome coronarica acuta, i pazienti rimangono a rischio di eventi recidivanti.
Lo studio APPRAISE ( Apixaban for Prevention of Acute Ischemic and Safety Events ) ha valutato Apixaban ( Eliquis ), un inibitore diretto, orale, del fattore Xa, in 1715 pazienti con recente sindrome coronarica acuta con sopraslivellamento del tratto ST o senza sopraslivellamento.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale al trattamento per 6 mesi con placebo ( n=611 ), oppure con Apixiban a diversi dosaggi ( 2.5 mg due volte al giorno, ( n=317 ), 10 mg in unica somministrazione ( n=318 ), 10 mg due volte al giorno ( n=248 ), e 20 mg in monosomministrazione ( n=221 ).
La quasi totalità dei pazienti aveva assunto Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) ed il 76% Clopidogrel ( Plavix ).
L’endpoint primario era rappresentato dal tasso di sanguinamento maggiore o non-maggiore ma clinicamente rilevante secondo la definizione dell’International Society of Thrombosis and Hemostasis.
L’endpoint secondario era costituito da morte cardiovascolare, infarto miocardico, grave ischemia ricorrente o ictus ischemico.
Su raccomandazione del Data Monitoring Committee i due bracci trattati con le dosi più alte di Apixaban sono stati interrotti a causa di un eccesso di sanguinamento.
Rispetto al placebo, il trattamento con Apixaban 2,5 mg 2 volte die ( hazard ratio, HR=1.78; p=0.09 ) e 10 mg una volta die ( HR=2.45; p=0.005 ) ha aumentato i sanguinamenti maggiori e non-maggiori ma clinicamente rilevanti in modo dose-dipendente.
Apixaban 2.5 mg 2 volte die ( HR=0.73; p=0.21 ) e 10 mg 1 volta die ( HR=0.61; p=0.07 ) sono risultati associati a più bassi tassi di eventi ischemici, rispetto al placebo.
L’aumento del sanguinamento è risultato significativamente più pronunciato, e la riduzione degli eventi ischemici era meno evidente, nei pazienti che assumevano doppia terapia antiaggregante, Acido Acetilsalicilico e Clopidogrel, rispetto ai pazienti in monoterapia ( solo Acido Acetilsalicilico ).
Dallo studio è emerso un incremento dose-dipendente nel sanguinamento e un trend verso una riduzione degli eventi ischemici con l’aggiunta di Apixaban alla terapia antiaggregante nei pazienti con recente sindrome croronarica acuta.
La sicurezza e l’efficacia di Apixaban può variare in base alla terapia antiaggregante di fondo. ( Xagena2009 )
APPRAISE Steering Committee and Investigators, Circulation 2009; 119: 2877-2885
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