È stato determinato il rischio di recidiva di tromboembolia venosa sintomatica provocata da diversi fattori di rischio transitori attraverso l'analisi di studi di coorte prospettici e studi randomizzati di pazienti con un primo episodio di tromboembolismo venoso sintomatico provocato da un fattore di rischio transitorio e trattati per almeno tre mesi.
Sono stati raccolti i dati riguardanti il numero di pazienti e i casi di tromboembolia venosa ricorrente durante gli intervalli di tempo da 0 a 12 mesi e da 0 a 24 mesi dopo la sospensione della terapia.
I tassi di recidiva annualizzati sono stati calcolati e aggregati tra gli studi.
A 24 mesi, il tasso di recidiva è stato del 3.3% per anno-paziente ( 11 studi, 2268 pazienti ) per tutti i pazienti con un fattore di rischio transitorio, 0.7% per anno-paziente ( 3 studi, 248 pazienti ) nel sottogruppo con un fattore chirurgico e 4.2% per anno-paziente ( 3 studi, 509 pazienti ) nel sottogruppo con un fattore non-chirurgico.
Negli stessi studi, il tasso di recidiva dopo tromboembolismo venoso non-provocato è stato del 7.4% per anno-paziente.
Il rate ratio di un fattore non-chirurgico rispetto a quello di un fattore chirurgico è stato di 3.0, e il rate ratio della trombosi non-provocata rispetto a quello di un fattore non-chirurgico è stato di 1.8 a 24 mesi.
In conclusione, il rischio di recidiva è basso se la tromboembolia venosa è provocata da un intervento chirurgico, intermedio se la tromboembolia venosa è provocata da un fattore di rischio non-chirurgico, alto se la tromboembolia venosa non è provocata.
Questi rischi influenzano la decisione di sottoporre i pazienti con tromboembolismo venoso a un trattamento a breve termine o a tempo indeterminato. ( Xagena2010 )
Iorio A et al, Arch Intern Med 2010; 170: 1710-1716
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